La Hino (BRE) Samurai Race Car è stata trovata in un deposito nella California meridionale a beneficio del proprietario in Giappone.
Il Marchio giapponese Hino Motors non dirà molto a noi europei, per quanto questo vanti una lunga storia che parte dalla sua fondazione nel 1910 arrivando fino ai giorni nostri come forte costruttore di veicoli commerciali.
Peter “Pete” Brock è uno specialista delle auto da competizione. Nel 1956 collaborò in GM al design del prototipo della Corvette Stingray per poi proseguire la sua carriera con Caroll Shelby dove definì la Cobra Daytona. Autentico fuoriclasse, Brock lasciò Shelby nel 1965 per fondare la sua scuderia “Brock Racing Enterprises” (BRE).
Sembrava che tutto andasse per il meglio, finché il gigante Toyota acquisì Hino nell’aprile del 1967 eliminando definitivamente la gamma di auto del marchio (e dunque il programma corse. Nonostante ciò la BRE decise di andare avanti nel progetto investendo direttamente e facendo costruire la futura BRE Hino Samurai negli Stati Uniti presso l’officina di Dick Trutman e Tom Baranes (costruttori della Scarab Sports-Racer e della Chaparral 1), sita a Culver City vicino Los Angeles.
Era tutto pronto, l’auto aveva già riscosso grande interesse ma purtroppo gli steward del GP giapponese ritennero che la Samurai non avesse l’altezza utile per regolamento (troppo bassa) squalificandola. Indipendentemente dal triste finale, l’auto attirò moltissima attenzione tanto da conquistare la copertina del numero di novembre 1967 della rivista Road & Track ed entrare nella storia dell’automobile più particolare.
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