Molti lo hanno chiesto, molti lo hanno scritto, altri lo hanno pensato, diamo finalmente evidenza della storia dell’Azienda Polistil così come l’abbiamo studiata, vissuta e ricercata attraverso tutti i contatti avuti in questi anni di esistenza del nostro sito internet e della nostra pagina Facebook “Quelli della Polistil” sempre attiva, aggiornata e ricca di post.
Italiana fin dalle sue fondamenta, Polistil nasce durante un periodo di grande crescita nazionale sul finire degli anni 50 e si sviluppa nel periodo d’oro del boom economico degli anni 60. Vive il proprio Eldorado degli anni 70 con forti investimenti anche all’estero ed infine condivide la sorte di molte aziende italiane nella parabola discendente degli anni 80 sino ad arrivare agli ultimi giorni nel nuovo millennio “stanca e senza volto”.
In ordine cronologico.
L’azienda muove i primi passi a metà degli anni 50, i soci fondatori Eugenio Agrati e Ennio Sala vedono nell’utilizzo della plastica la possibilità̀ di realizzare giocattoli per bambini a livello industriale.
Guardando al futuro, Sala ha l’intuizione di realizzare soldatini e modellini d’auto semplici da produrre, facili da assemblare ed economici per il loro amico Perfetti (lo ricordiamo per le famose Brooklyn chewing gum N.D.R.).
Gli articoli devono essere inseriti in buste a sorpresa che contenevano assieme gomme da masticare e giocattolini ed il cui costo era di 10 Lire. Per la gioia di tanti bambini le buste inizialmente venivano vendute nei negozi sotto casa.
L’alchimia milanese si compie, la magia delle nuove idee trova qui il proprio zenith. Il Sig. Eugenio Agrati e il Sig. Ennio Sala, attraverso l’uso della fantasia e qualche soldino, gettano le basi per dar vita ad una nuova azienda. Il progetto prende forma e il marchio che contraddistingue la nuova azienda è un triangolo equilatero con al suo interno tre lettere equidistanti “APS” che rappresentano le iniziali dei nomi dei primi fondatori (A di Agrati, P di Polistil da polistirolo la mataria base delle scatole che raccolgono i giocattoli e S di Sala).
Si comincia con la progettazione di semplici oggetti, qualche macchina per la lavorazione di materie plastiche e quattro mura. Sul finire degli anni 50 viene fondata la società APS Polistil con i proprietari i Sig.ri Agrati e Sala.
L’azienda principale e lo stabilimento trovano la propria sede in Via Caio Mario di Quinto Romano, prima frazione e oggi quartiere di Milano.
Il successo delle buste a sorpresa è grande, Sala e Agrati iniziano ad investire per produrre modelli che inizialmente non vengono brandizzati affinché possano essere facilmente rivenduti dal compratore finale che li marchiava col proprio logo.
Uno dei primi Progetti con struttura commerciale dedicata è la produzione delle vetture in scala 1/77, denominate semplicemente “Sistema DEP” (un altro modo semplice per dire “marchio depositato”).
Agrati uomo commerciale riesce a introdurre con grande successo nei grandi magazzini dell’epoca (Standa e Upim) i loro prodotti in plastica.
Nel 1960 si inizia a produrre una grossa varietà di modellini Militari e auto di F1 in scala 1:41 in plastica prima e successivamente in metallo attraverso l’utilizzo della lega in ZAMA con il nome Politoys per far concorrenza al mercato di riferimento, principalmente inglese, francese e tedesco.
Dal 1960 al 1970 il Gruppo Polistil si amplia e diversifica la produzione a 360 gradi sempre legata al mondo del giocattolo.
A metà degli anni 60 apre un secondo stabilimento a Chiari in provincia di Brescia. L’obbiettivo è potenziare la produttività e incrementare la gamma dei prodotti. Una necessità dovuta dalla crescente richiesta di mercato che l’azienda milanese non riesce più a soddisfare nello stabilimento di Milano. Il Progetto prevede il coinvolgimento di una considerevole forza lavoro sul territorio di Chiari e dintorni.
Successivamente a metà degli anni 70 il boom economico richiede l’apertura di un terzo polo a Settimo Milanese.
Il periodo economicamente migliore per l’Azienda è il periodo che coincide con l’accordo preso con Sir Frank Williams della Williams che apre al mondo dorato della Formula Uno (1970-1973).
Per la prima volta al mondo, “il giocattolo” è presente con una propria autovettura vera, in scala 1:1, sui circuiti ad alta velocità di tutto il mondo. È la Politoys FX3 con motore March e telaio Williams.
Questo è il momento top dello sviluppo aziendale. Contestualmente l’universo dell’informazione conosce i prodotti Polistil anche attraverso l’enorme campagna pubblicitaria con l’operazione legata al Concorso dell’Omino Rosso Polistil con la modella numero uno italiana in voga al momento: l’affascinante Paola Pitagora nota al pubblico come attrice televisiva nello sceneggiato RAI “A come Andromeda”.
Tutti i giornali ne parlano. La Polistil partecipa a fiere di settore, vengono organizzati eventi a scopo promozionale. Si apre anche un concorso a Premi ‘Junior reporter La Notte’ e in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori si organizzano grandi feste.
Navigando sull’onda dei continui successi, Polistil, seppur specializzata nelle produzioni di automodelli, decide di ampliare i propri orizzonti e progetta nuovi articoli. Mette presto in produzione modellini di aeroplani, motociclette, modelli serie Disney, armi giocattolo, imbarcazioni, soldatini, giochi in plastica da spiaggia, piste elettriche e bambole.
Nasce così l’esigenza di creare nuovi marchi che caratterizzeranno le nuove linee di produzione.
Questa è la Timeline dei prodotti che si riassume attraverso questi marchi:
L’apice produttivo è raggiunto tra il 1970 e il 1973! Il prodotto Politoys è conosciuto e fa scuola in tutto il mondo.
L’azienda stringe accordi per la distribuzione internazionale. Si vende in tutto il mondo. Nasce in questo periodo il legame con l’azienda McGregor del Mexico per il decentramento della produzione degli automodelli POLITOYS per soddisfare il fabbisogno dei Paesi del nuovo mondo ed in particolare del Sudamerica.
Nel 1974 si assiste al cambio strategia e l’Azienda ritorna a distinguere i propri prodotti col marchio di fabbrica: Polistil. D’ora in poi sino al termine della sua produzione, l’Azienda identificherà tutti i prodotti col proprio nome di battesimo.
Si stima che nel periodo di maggiore espansione dell’azienda vi lavorassero circa 2.000 persone oltre ad un considerevole numero di persone impegnate nel mondo dell’indotto.
L’Azienda negli anni a venire cambia pelle, diventa sempre più globalizzata ma invece di espandersi ulteriormente la strada comincia a farsi in salita, malgrado i successi conseguiti negli ultimi anni.
Il mondo del giocattolo subisce un calo produttivo significativo complice anche la crisi finanziaria mondiale di quel periodo, tutte le aziende di settore, non solo italiane, badano maggiormente ai costi ed ai risparmi produttivi. Si comincia a terziarizzare e a delocalizzare le produzioni per ottenere vantaggi economici significativi.
Verso la fine degli anni Ottanta la Polistil era arrivata a produrre più di 500 differenti veicoli di tutte le dimensioni. I modelli in scala più grandi furono venduti sul mercato statunitense in associazione con l’americana Tonka, che contestualmente creò una divisione italiana avendo acquisito il brand Polistil.
La competizione con la nascente Bburago e Maisto in abbinamento alle ragioni di cui sopra, contribuì al declino della Polistil.
Nel 1993 Tonka chiude le fabbriche italiane e non commercializza più prodotti con marchio Polistil, che sparisce quindi dal mercato di riferimento.
Nel 2005 il solo marchio Polistil è stato acquistato dal Polo cinese May Cheong Group (già proprietaria del marchio Maisto e Bburago) con ciclo di produzione e sviluppo interamente cinese.
Dal primo gennaio 2013 i marchi Bburago, Maisto e Polistil sono distribuiti da MacDue Group, azienda brianzola fondatrice del brand Motorama.
Qui si conclude la Storia!
La Storia della Polistil rimane viva solo attraverso i collezionisti che negli anni mantengono viva la memoria collezionando con passione e tenacia, ricercando modelli ormai scomparsi da decenni dagli scaffali dei negozi.
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