La dune buggy è un tipo di automobile destinata alla marcia sulla sabbia. Sebbene la moda e il suo aspetto sbarazzino ne abbiano decretato il successo oltre le dune, la dune buggy rimane comunque un'auto prettamente adatta al divertimento estivo.
Generalmente le dune buggy sono il risultato della trasformazione di una Volkswagen Maggiolino usata, della quale conservano il telaio modificato e tutta la meccanica. La dune buggy è icona degli anni sessanta e settanta.
Con Mr. Bruce Meyers, e tutto cambiò. Beach boy dapprima e designer di scafi in vetroresina poi, Meyers si mise in testa di dare una carrozzeria ai rozzi telai che venivano usati per saltare sulle dune. Ci riuscì talmente bene che la sua "Manx" nel 1964 creò nell'immaginario collettivo l'idea di dune buggy come tutti la conosciamo oggi: motore scoperto, gomme larghe e fari esterni, fiancate ad onda, niente porte né cofani.
Anche approfittando del momento storico della contestazione di fine anni sessanta, in un certo modo propizio alla diffusione di un'"antimacchina" come la Manx, di fatto la moda esplose e in breve tempo diversi costruttori copiarono l'idea di Meyers, proponendo principalmente dei kit di montaggio per modificare dei maggiolini a fine carriera.
Alla fine degli anni sessanta le dune buggy circolanti negli Stati Uniti erano più di 20.000, e i primi esemplari cominciavano ad essere esportati nel vecchio continente, guadagnando un rapido consenso.
Nel frattempo, intorno allo stesso periodo a Roma venne fondata dal pilota di autocross Adriano Gatto la Puma s.r.l. con sede sulla via Tiburtina, la quale iniziò a produrre una propria linea di dune buggy molto simili al "Deserter", un esemplare dei quali apparve nel film ...altrimenti ci arrabbiamo! con Bud Spencer e Terence Hill. «I feel like a king in my buggy!» (cit. dalla canzone di Guido e Maurizio De Angelis.
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