Dauphine è un'autovettura di fascia medio-bassa prodotta dalla casa automobilistica francese Renault tra il 1956 ed il 1967 (e fino al 1970 in Argentina).
La denominazione commerciale della vettura, si ipotizzò dapprima il nome di Corvette, secondo la tendenza di quegli anni ad usare nomi di provenienza marittima per le vetture Renault. La proposta fu prontamente bocciata per via delle prestazioni velocistiche non esattamente in linea con quelle della ben più nota sportiva statunitense a marchio Chevrolet, un fatto che già fin dalle prime battute suscitò ilarità presso tutti coloro che vennero al corrente. La denominazione definitiva fu partorita invece durante una cena aziendale a cui parteciparono Fernand Picard e alcuni dirigenti Renault. Uno di questi dirigenti fu Marcel Wiriath, direttore della banca Crédit Lyonnais e membro del consiglio di amministrazione della Régie, il quale ad un certo punto esclamò: "Se la 4CV è la nostra regina di vendite, allora la nuova vettura non può essere che la delfina", ossia l'erede designata, che in francese corrisponde a dauphine.
Un'Alfa Romeo Dauphine : nell'ottobre del 1958 venne siglato un accordo con l'Alfa Romeo per l'assemblaggio in Italia della Dauphine. Tale accordo era volto alla commercializzazione della vettura in un Paese come l'Italia, in cui le vetture provenienti dall'estero erano gravate da pesanti dazi doganali che ne rendevano non concorrenziale la vendita rispetto ad altre vetture della stessa fascia di mercato.
L'assemblaggio fu avviato a giugno del 1959 presso lo stabilimento del Portello accanto alle linee di montaggio della Giulietta.
Le Alfa Romeo Dauphine si discostavano di poco dalle "cugine" francesi: scritte in italiano alla strumentazione, l'impianto elettrico, interamente di produzione Magneti Marelli, divenne a 12 V. Seppure con minime differenze, la fanaleria posteriore, le luci di posizione anteriori, prima rettangolari poi rotonde, i lampeggiatori laterali e la luce della targa erano di produzione italiana e di forma diversa da quelli dal modello francese. Il disegno della tappezzeria, simile a quello della Giulietta dava la sensazione dell'interno di una piccola Alfa. Sui parafanghi anteriori la scritta "Dauphine_Alfa_Romeo". Nel 1962 fece la comparsa l'Ondine che rimase in produzione per circa un anno. Nel 1963 anche la versione italiana prese gli aggiornamenti di quella francese come l'aggiunta del lavavetro mentre il volante, il cruscotto ed il contachilometri divennero di colore nero antiriflesso; la scritta "Dauphine_Alfa Romeo" scomparve dai parafanghi per passare sul coperchio motore. Nel corso dello stesso anno vennero adottati i freni a disco sulle 4 ruote con nuovi cerchioni forati. La produzione cessò alla fine di ottobre del 1964 con un totale di 73.841 vetture prodotte tra Dauphine ed Ondine. Il cambio a 4 marce che era opzionale rispetto a quello a 3 marce, divenne di serie a partire dalla fine del 1960.
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